Pinocchio
Anno di produzione: 2010
Autore: Collodi
Adattamento e regia: Alessandro Gatto
Protagonisti: Sabrina Chiozzotto e Filippo Fossa
Video: Alessio Lanza
Costumi: Irma Gabbolini
Musiche: Marco Bucci
Durata: 60 minuti
Attori in scena: 4
Fascia d'età: da 4 a 13 anni
Tipo allestimento: teatro d'attore, ombre e video
PER FESTEGGIARE IL 10° COMPLEANNO DELLA COMPAGNIA
Trama dell'opera: Da un insolito pezzo di legno nasce un “bambino” unico nel suo genere. Con un carattere indomito e ribelle e assolutamente restio all’obbedienza, Pinocchio desidera costantemente sperimentare esperienze sempre nuove sebbene effimere. Questo suo viaggio lo condurrà lontano dal padre/creatore Geppetto incurante dei consigli del Grillo Parlante e dell’amore della Fata Turchina. Pinocchio, incapace di apprezzare la realtà che lo circonda, fugge in continuazione: prima dalla scuola ritrovandosi tra le grinfie del Gatto e la Volpe, quindi dai gendarmi verso la prigionia nel circo di Mangiafuoco. Solo alla fine, ritrovato Geppetto nello stomaco della balena, concluderà la sua ossessiva fuga comprendendo dove si trovi la sua vera casa e riuscendo, in questo modo, a portare a compimento quel percorso che lo trasformerà in un bambino in carne ed ossa, nello stesso modo in cui ogni bambino, abbandonati i sogni dell’infanzia, si ritrova adulto consapevole e responsabile.

“Vorrei essere vero per essere come gli altri bambini.”
“Pinocchio ... non serve essere uguale agli altri per essere vero.”


Note: Finalmente, 130 anni dopo la sua comparsa nella letteratura italiana, la più conosciuta opera italiana per l’infanzia approda tra le produzioni del “TEATRO STABILE DI GROSSETO” in occasione del 10° compleanno della compagnia che viene festeggiato con il superamento dei 250.000 spettatori.
Pinocchio” è la storia di una trasformazione. Una trasformazione continua che porta il nostro protagonista da pezzo di legno a bambino, da asino simbolico a scuola a vero ciuchino e, alla fine, da marionetta mossa dai fili del carceriere Mangiafuoco a bambino amato e libero.
Il “Pinocchio” di Collodi si eleva e si distingue dai precedenti prodotti per ragazzi per un uso inconsueto di toni reali, quasi crudeli e malvagi; fatto, questo, dovuto all’influenza che il verismo verghiano aveva nell’epoca della sua scrittura.
In realtà “Pinocchio” non è una favola per ragazzi, bensì un’allegoria neppure abilmente celata di ogni società moderna, uno sguardo impietoso sui contrasti tra rispettabilità e libero istinto, una favola che ancora oggi si rispecchia nella identica mancanza di valori reali dei “Pinocchi“ del 2000.
L’opera viene prodotta con l’obiettivo di rinnovare i successi delle precedenti produzioni di una delle compagnie più viste e quotate in Italia: il “TEATRO STABILE DI GROSSETO”.
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